Apparteniamo alla vita, al destino. Non siamo altro che piccoli puntini che credono di muoversi in maniera libera e incondizionata attraverso il mondo.
In realtà non
è così. Siamo manovrati, indirizzati verso quelle che saranno le nostre strade.
Da chi? C’è chi lo chiama Dio, chi fato. Io lo chiamo destino, ma in fondo è la
stessa cosa, il significato non cambia.
Se le nostre vite erano destinate ad
incrociarsi ci saremmo incontrati. Non importa quando, né dove.
Ma se
circostanze avverse si sono frapposte tra noi è perché era scritto che andasse
così. Non possiamo ribellarci al destino.
I nostri sguardi si sono incrociati
subito. Le nostre vite si sono sfiorate subito. Ma le nostre azioni ci hanno
portato ad allontanarci.
La volontà umana è seconda al destino, è assoggettata
ad esso. Se ci siamo solo scontrati, senza mai penetrarci, è perché doveva
andare così.
Indietro non si torna, agli errori si può rimediare, ma la memoria
resta e le piccole ferite che ci arrivano fino al cuore non si rimarginano più,
non importa quanto amore provi a dare, esse restano lì, invisibili per gli
altri ma non per noi stessi.
Rosso Corallo
Nessun commento:
Posta un commento
Lascia pure i tuoi pensieri...